Fergie ai tempi ci aveva azzeccato bene: “Oh shit!” è stata la mia esclamazione alla vista di questa città cosmopolita. Un po’ freddina in inverno, ma sicuramente affascinante, Londra ha molto da offrire specialmente in questo periodo festivo. Con i suoi mercatini a tema e l’odore che mi ha riportata indietro ai miei giorni in Australia, la big city britannica mi ha stupita come mai avrei immaginato! Questa è stata la mia prima volta in Inghilterra e, grazie a Giacomo che mi ha fatto da super guida organizzando un tour mega galattico, l’ho potuta apprezzare sotto ogni aspetto, vivendone il clima natalizio al 100%.
Il primo risveglio londinese è stato accompagnato da una bellissima vista sulla St Paul Cathedral, posizione dell’hotel eccellente per girare la città a piedi (Club Quarters, St. Paul S). Colazione all’inglese e via a scarpinare: architettato fino all’ultimo dettaglio, il nostro tour mi ha dato l’opportunità di innamorarmi a prima vista di Londra e, pedalando parecchi chilometri per non sentire il freddo, siamo riusciti a vedere tutti i punti principali della città. Da St Paul siamo appunto partiti alla volta del Tower Bridge, ponte massiccio che si impone con tutta la sua maestosità sulle acque del Tamigi.
Attraversato, ci siamo subito catapultati alla parte che mi ha aperto il cuore: il Christmas Market a South Bank. Lì veniva offerto ogni ben di Dio: dall’ottimo finger food alle birre inglesi, dal vin brulè alla raclette francese. Qualità super! Un particolare molto interessante della zona è di per certo un vecchio magazzino che ospita uno svariato numero di negozi di artigianato e chicche di british design. Incrociato per caso nel nostro percorso, l’Oxo Tower Wharf è stata proprio una scoperta e, sicuramente, come riportato sul cartello all’entrata “Something different”. In questo quartiere gli occhi non si sono mai stancati di passare freneticamente da una cosa all’altra anche perché tutto meritava attenzione, che fosse il baldacchino degli hot dog dentro ad un airstream o il parco skate pieno di graffiti, ogni particolare è stato essenziale al ricordo ricco che ora ho di Londra.
Di corsa di corsa abbiamo attraversato il Westminster Bridge passando accanto al Parlamento e al Big Ben, arrivando fino a Trafalgar Square e continuando sulla The Mall per arrivare a Buckingham Palace. Non ancora stanchi torniamo indietro per ammirare la Westminster Abbey: una super chiesa gotica che lascia spazio solo ai brividi sulla schiena. Sembrava di essere entrati in un thriller di Hitchcock , anche se noi eravamo più in uno spirito da “Lupo ulula – Lupolulà? – Là! – Cosa? – Lupo ululà e castello ululì!”
Ora si è fatta veramente l’ora del thè! Così alle 5 PM spaccate ci dirigiamo verso Piccadilly Circus che ci avvolge vorticosamente in un traffico di persone davvero incredibile. Ci sediamo finalmente al caldo dello “Zedel” e ci coccoliamo con delle torte e un buon Earl Grey.
Per cena, invece, Giacomo ha prenotato con largo anticipo un tavolo al Barbecoa a St Paul, uno dei ristoranti del famoso chef britannico Jamie Oliver. Altra cosa su cui ricredersi è stata la cucina inglese… Mah, roba da matti! Scorpacciata di filetti e bistecche e la palpebra inizia a calare. Così si conclude SOLO la prima giornata!
Giorno due ready to go! Ce la siamo presa molto più easy e ci siamo concessi la metropolitana, davvero efficiente collega tutta la città con treni a poca distanza.
Nuuuumeri 9 ¾!! È il turno della stazione di King’s Cross, dove per gli amanti del famoso maghetto britannico Harry Potter c’è davvero da perderci la testa. Vicino al binario c’è il negozio di souvenir che ad Olivander gli fa un baffo! Poco più distante il British Museum ospita la mostra “A History of Magic” che, prendendo ispirazione dal mondo di Hogwarts creato dalla Rowling, fa una carrellata di stanze interattive a temi diversi. Alchimia, pozioni magiche, lettura del futuro e arti oscure. Documentazioni reali risalenti ad epoche antiche, illustrano quella che è considerata magia dai più fantasiosi. Una mostra di tutto rispetto e ciò che ci ha colpito particolarmente sono state la pergamena dove era spiegata la realizzazione della Pietra Filosofale, il libro antico sul quale appariva per la prima volta la formula “Abracadabra” e la mummia di una sirena!
Un po’ per fame e un po’ per stanchezza, ci siamo spostati in centro dove abbiamo mangiato e girovagato da Fortnum and Mason, facendo scorte di marmellate all’arancia e champagne, salse di cipolle rosse e mirtilli, thè alle rose e miele vietnamita. Un negozio meno noto da noi turisti, ma all’altezza di Harrods, ospita tutte le peculiarità inglesi delle migliori marche e bontà.
Lo shopping, invece, è stato solo immaginario lungo le bellissime Oxford e Regent street che sono state un colpo di fulmine per com’erano addobbate a Natale con tonnellate di luci e decorazioni: camminare non è mai stato così piacevole e romantico. Palazzi interi ricoperti di stelle illuminate e viali alberati che fanno sembrare la strada ed i negozi il villaggio di Babbo Natale.
Ci fermiamo poi per un chai latte a Carnaby Street, altro quartiere fuori di testa: se tutta Londra era decorata a Natale, noi de Carnaby c’avemo voja de carnevale, ed eccoci così immersi in un’atmosfera da Rio con festoni e pappagalli giganti. Questa zona ci ha fatto dimenticare la stanchezza. Per cena incontriamo una vecchia amica che abita in Inghilterra ormai da 4 anni e ceniamo assieme da Pho, al vietnamita. Parlando del più e del meno ci si rende conto di come si possano vivere due vite completamente diverse passando da una nazione all’altra, ma si riconosce che le amicizie, quelle vere, rimangono immutate dalla distanza.
A malincuore la nostra gitarella natalizia si conclude così, con una leggera pioggerellina. Mbeh?! Volevate mica che andassi in Inghilterra e non piovesse?
Londra: città dalle mille opportunità e stili, dalle culture mescolate e dai buoni thè caldi, sotto Natale ci si lascia proprio il cuore.