Visito il lago di Sauris sin da quando ero bambino, ma per scrivere una guida completa su cosa fare in questa località, l’ho riscoperta e spero di darvi tutte le informazioni per farvela amare e scegliere come meta delle vostre vacanze. Sauris offre tutto ciò che si può desiderare da una località di montagna e lo fa ogni giorno dell’anno: dalle camminate al buon cibo, dalla cultura all’adrenalina, dallo sport al relax. Non fraintendetemi però, non sto parlando di un paese turistico artificiale e stereotipato, ma di un luogo che, come leggerete, ha una storia fortemente legata all’indipendenza identitaria e all’essenza di rifugio.
Sauris è il comune più alto del Friuli Venezia Giulia, si trova in Carnia, in provincia di Udine, a 1000-1400 metri di altezza e si sviluppa a partire dal suo lago artificiale, nella Val Lumiei, con i paesi di: Sauris di Sotto, Sauris di Sopra, Lateis, La Maina e Velt.
Confina con il Veneto (Vigo di Cadore – Belluno) e con i comuni di Forni di Sopra, Forni di Sotto, Ampezzo, Ovaro e con la Val Pesarina.
Quali sono le migliori attività che si possono fare a Sauris
Ecco in breve una lista delle principali cose da fare a Barcis:
- Zipline sul lago di Sauris.
- Camminata dell’anello delle malghe di Sauris – Monte Morgenleit.
- Viaggio in auto verso Casera Razzo.
- Tour gastronomico di Sauris: prosciutto, birra e formaggi.
- Attività alternative al lago di Sauris.
- Visita al Santuario di Sant’Osvaldo.
Le acque del lago di Sauris sono balneabili secondo quanto riportato nel sito dell’ARPA. Oltre a poter fare il bagno, con Sailing Sauris – Dume Dume ame Zahrar zea potrete anche esplorarlo con la canoa, il pedalò o il sup (cliccate qui per maggiori informazioni).
Non sono presenti aree attrezzate per grigliare e fare bbq. Ricordo che è vietata l’accensione di fuochi nel periodo di massima pericolosità (10 gennaio – 30 aprile e 10 novembre – 31 dicembre, come previsto dal Piano di difesa) e all’infuori di detti periodi l’accensione di fuochi non può avvenire ad una distanza inferiore di metri 100 dai boschi. In caso di incendio telefonare: 1678 – 43044 (Allarme Antincendi Boschivi).
Hai un’attività a Sauris che non abbiamo citato o che vuoi far conoscere meglio ai nostri lettori? Faccelo sapere tramite questo link.
Storia di Sauris
La storia di Sauris non è facile da ricostruire e, proprio per questo, solitamente si fa riferimento ad una leggenda che descrive e sintetizza i tratti più caratteristici di questa località: si narra che Sauris venne fondata tra il XIII e XIV secolo da due soldati tedeschi che trovarono rifugio dalla guerra proprio in questa vallata selvaggia.
Chiaramente, come in tutti i racconti di questo tipo, c’è del vero.
Nonostante il primo documento a noi pervenuto ne menzioni già l’esistenza nel 1280, è noto che insediamenti di lingua tedesca fossero presenti nella valle del Lumiei ben prima. Tutt’oggi la comunità saurana ha un legame indissolubile con il tedesco dato soprattutto dalla lingua identitaria che qui si parla: de zahrar sproche. Va specificato da subito quindi che il dialetto di Sauris non ha nulla a che vedere con il friulano, ma appartiene piuttosto al gruppo bavarese meridionale dell’alto tedesco. Fortunatamente, nonostante le normali ibridazioni linguistiche avvenute nel corso degli anni, si è fatto molto per mantenerne l’integrità, tramandarlo o studiarlo e ricostruirlo; tant’è che avrete quasi sicuramente letto i nomi originali delle diverse località accanto a quelli italiani: Zahre (Sauris), Dörf (Sauris di Sotto), Plozn (Sauris di Sopra), Latais (Lateis), Ame Lataise (La Maina) e Velt.
Grazie al saurano abbiamo nuovamente un collegamento tra la leggenda e la realtà perché gran parte della toponomastica fa riferimento alla selva del luogo, sottolineandone l’importanza. Il nome di Sauris, infatti, sembra derivare da un idioma che significava “il corso d’acqua”, Plotzn ad esempio invece indica “radure nel bosco” e così via fino ad indicare luoghi con ancora più specificità riguardante la selvaggina o le pratiche di allevamento come: Hosneikele ovverosia la “collina delle lepri”, Pehrntol e Pehrvole cioè la “valle” e la “trappola” degli orsi, o Rinderperkh “monte dei bovini” e Vokhepeidnle “piccolo pianoro dei maiali”. (clicca qui per la fonte). La sopravvivenza di Sauris deve molto alla natura circostante non solo per l’allevamento e per la caccia, ma anche per l’utilizzo dei boschi. Questi vennero sfruttati in un primo momento per farne legname per la costruzione delle case e, in seguito, per diventare fonte di reddito, alimentando la prima segheria della Carnia che venne instaurata proprio in questo territorio nel XVI secolo.
L’isolamento morfologico, tuttora presente e testimoniato nella leggenda, rende Sauris il luogo perfetto per rifugiarsi. È sufficiente una prima boccata d’aria per capire di essere in un luogo “altro”, protetto e gelosamente custodito. Io stesso mi sento in colpa a scriverne perché ho la sensazione di star svelando un segreto. È una sensazione, un’emozione intangibile amplificata dalla bellezza naturale delle vette circostanti e dal ritmo lento che sembra avere il giorno. Quest’aura spirituale è nota sin dal 1500, infatti, Sauris è stata meta di pellegrinaggi proprio grazie alla presenza delle reliquie di S.Osvaldo, presenti nel santuario a lui dedicato a Sauris di Sotto.
La vita di chi vi abitava, sicuramente non è stata agiata e dobbiamo alla loro forza ed intraprendenza la conservazione di questo paese. Oltre alla lavorazione del legno, un’altra fonte di reddito che ha reso possibile tutto ciò è stata la tessitura. Dal 1600 e più marcatamente dal 1700, ci sono svariate testimonianze riguardanti tessitori saurani impegnati a lavorare nella pianura friulana e veneta. Non confondiamoci però, sebbene noti per la tessitura e per la lavorazione del legno, il modello economico saurano era quello agro-pastorale, votato, quindi, all’autosufficienza. Bisogna, infatti, sottolineare come le comunicazioni ed il commercio fossero molto complicati e che solo nel XX secolo, con la costruzione della strada del Bûs, che collega Sauris ad Ampezzo seguendo la forra del torrente Lumiei, si vide la fine dell’isolamento stretto della comunità saurana.
Per chi volesse un ulteriore approfondimento storico suggerisco la lettura di questo link.
Storia del Lago di Sauris
Il Lago di Sauris è un lago artificiale, profondo 132 metri e con una portata di 73 milioni di metri cubi d’acqua. Si trova sulla strada che porta da Ampezzo a Sauris, in località la Màina, a 977 metri di altitudine. Fu realizzato per fini idroelettrici tra il 1941 ed il 1948.
A partire dagli anni ‘20, gli abitanti di Sauris, coerenti alla loro economia basata sull’autosufficienza e sullo sfruttamento delle risorse naturali, decisero di edificare una piccola centrale idroelettrica per soddisfare le esigenze dell’abitato. Quindi nel 1923, costituita anche la società idroelettrica saurana, le case avevano già la luce prodotta in autonomia.
Fu il successivo ammodernamento dei collegamenti stradali (iniziati nel 1918 con la strada militare per Ampezzo, attraverso il monte Pura, proseguiti nel 1919 fino al 1934 con la costruzione della strada lungo la forra del Lumiei e terminati tra il 1936 ed il 1939 con il collegamento per il Cadore, attraverso l’altopiano di Razzo, ad opera del Genio Militare) ed il crescente fabbisogno elettrico del triveneto, a rendere la Val Lumiei un punto d’interesse per la costruzione di una nuova diga dalle grandi portate. Così, nel 1941 presero il via i lavori per la Diga di Sauris (o del torrente Lumiei) ad opera degli ingegneri Carlo Semenza, Guido Oberti e Mario Pancini, tristemente noti anche per la successiva Diga del Vajont, a cura della SADE. La Diga di Sauris è un’opera imponente ed all’epoca era la più alta d’Italia e la seconda più grande d’Europa. Nonostante la costruzione avvenne durante la seconda guerra mondiale, i lavori non subirono rallentamenti, eccetto una breve sospensione durante l’occupazione tedesca.
A causa della mancanza di manodopera, dovuta al periodo, vennero impiegati anche 300 prigionieri di guerra neozelandesi e nella realizzazione persero la vita 21 operai. Il termine dei lavori e la conseguente inaugurazione avvennero 7 anni dopo, nel 1948.
Le acque, raccolte dalla diga, alimentano tramite una galleria a pressione lunga 4,1 km la centrale di Ampezzo.
Il Lago di Sauris è conosciuto anche con il nome di lago della Màina perché il suo bacino prese il posto dell’ex complesso abitativo de la Màina, le cui case furono ricostruite più a monte. Tutt’oggi, i lavori di manutenzione della diga e di svaso del lago, riportano alla luce i resti del borgo che venne sommerso.
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Quando visitare Sauris
Sauris è una località da visitare in ogni stagione, tutto l’anno, da gennaio a dicembre.
In primavera ed in estate sarete estasiati sia dalla bellezza naturale che dalla cura con cui sono adornate da fiori coloratissimi le case dei diversi borghi. In questo periodo sarete sicuri di avere a disposizione una ricca offerta a livello turistico ed in particolare per quanto riguarda gli sport acquatici, l’ippica o la, ormai famosa, zipline. Inoltre non correrete il rischio di trovare chiusure lungo la strada per casera Razzo e per passo Pura. In autunno i larici prendono colorazioni magnifiche tutt’intorno al lago di Sauris e l’aria cristallina, ma non troppo fredda, vi spingerà a fare magnifiche camminate lungo i diversi sentieri che si snodano su tutto il territorio. In inverno, oltre a trovarvi di fronte a paesaggi di una bellezza mozzafiato, avrete la possibilità di sfruttare il piccolo complesso delle piste da sci, o provare attività come la motoslitta o lo sleddog. La parte migliore, comunque, è che Sauris ha un’anima intrinseca che spinge alla coccolosità, quindi, perché non approfittarne ogni giorno dell’anno?
Quanto tempo trascorrere a Sauris
La durata di una vacanza ideale a Sauris è di 7 notti. Come località è perfetta anche per un semplice weekend o per una notte, se siete di passaggio.
Non è adatta a tutti come gita fuori porta a causa delle strade di collegamento leggermente impegnative.
Dove alloggiare al lago di Sauris
Dalle suite di lusso sul lago, all’Albergo Diffuso, agli hotel, Sauris offre scelte molto differenti anche in base alle vostre esigenze. Non è una delle località più a buon mercato del Friuli Venezia Giulia, ma ovviamente i costi vanno rapportati all’esclusività del luogo e alla cura generale degli ambienti. Le diverse attività locali si stanno sempre più adeguando proprio per garantire accortezze conformi all’altezza delle richieste, più questo avverrà con rapidità, più Sauris potrà distinguersi come eccellenza turistica.
Se doveste prenotare e se questa guida vi fosse stata utile, vi preghiamo di farlo cliccando qui sui link in descrizione, a voi non costerà nulla, ma a noi arriverà una piccola percentuale tramite le quali riusciamo a finanziare il nostro blog. Grazie! ❤️
Come arrivare al lago di Sauris
La città di riferimento per arrivare al lago di Sauris è Ampezzo.
È molto complesso arrivare a Sauris con il trasporto pubblico. Dovrete arrivare alla stazione di Udine in bus o in treno e da lì spostarvi verso Carnia (in treno) o Tolmezzo (in bus) e da Tolmezzo prendere il bus 110 e cambiare ad Ampezzo con il bus 112 per arrivare a Sauris.
Gli aeroporti più vicini sono quelli di Trieste, Venezia e Treviso.
Il nostro suggerimento comunque è di raggiungere la località di Sauris in automobile o in camper. Questo vi permetterà di visitare agilmente anche le località di Velt, Maina, Lateis e di muovervi con più facilità tra Sauris di Sopra e Sauris di Sotto.
Per arrivare a Sauris in auto vi basterà prendere l’ A23 fino a Tolmezzo, dopodichè proseguire per Ampezzo SS52 e poi per Sauris di Sotto sulla SP73.
Alcuni noleggi d’auto possono essere: Europcar, Hertz o Adriarent
Cosa mettere in valigia
In media, le temperature variano dai 0° ai -7° come massima e minima a gennaio e dai 22° ai 10° nei mesi più caldi di luglio ed agosto. Giugno in media è il mese più piovoso. Oltre che essere nostro supporter, Dolomite è il nostro marchio di riferimento per l’abbigliamento outdoor. Per questo motivo vi suggeriamo le loro calzature SCARPE DA UOMO DOLOMITE BRAIES HIGH GTX 2.0 o le DOLOMITE 54 HIGH FG GTX (DONNA) perché hanno la suola in vibram, essendo in gore-tex sono resistenti all’acqua e sono ottime sia per un uso quotidiano che per i sentieri di trekking leggeri. Come giacche, nei mesi più freddi Giacomo usa la CORVARA HOOD come una seconda pelle e ci sentiamo di consigliarla sia nella versione da uomo che da donna. Un altro modello da donna, sopratutto per chi è attento all’ecologia e non ha la necessità della resistenza all’acqua, è la giacca DOLOMITE 76 UNICUM EVO 1, ottima per peso e versatilità.
Per i fotografi il suggerimento è quello di avere uno zaino versatile come il Manfrotto MB MA- BP-TL (che possediamo), o il Peak Design Everyday o una scelta più economica, ma altrettanto valida, è lo zaino fotografico da viaggio K&F Concept. Per quanto riguarda i cavalletti da viaggio possiamo solo che suggerirvi i treppiedi della Three Legged Thing in carbonio o il cavalletto K&F Concept portatile: versatili, resistenti, leggeri e economici nella categoria. Per rendervi le camminate fotografiche più comode e per avere sempre la macchina fotografica a disposizione, vi suggeriamo l’acquisto del Peak Design Capture V3. Quest’ultimo sembra un acquisto non necessario, ma in realtà si è rivelato di fondamentale importanza e ha cambiato in meglio il nostro modo di realizzare viaggi fotografici.
Se doveste portarvi un solo obiettivo fotografico, la scelta ricade sul 24-70mm f2.8 per macchine fotografiche full frame, il 12-35mm f/2.8 II per macchine a sensore micro 4/3 o il Tamron 17-50mm f2.8 per APS-C.
Se invece vorreste avere solo una macchina fotografica compatta capace di soddisfare più necessità, l’unico suggerimento realmente valido è una delle Sony RX. Costano, ne sono consapevole, ma avendole provate possiamo dirvi che sono fotocamere incredibili. L’ultimo modello sul mercato è la Sony RX100 VII, ma anche i modelli precedenti non vi deluderanno!
Viaggi On the road a Sauris
Gli amanti dei viaggi On the road non possono perdersi due strade da percorrere nei pressi di Sauris.
Da Sauris a Casera Razzo
La prima è la strada che collega Sauris a Casera Razzo. È facile da percorrere, ma quella zona è di una bellezza mozzafiato. Noi ad ogni autunno facciamo tappa da queste parti perché la luce, i colori e l’atmosfera sono una storia da vivere. Vi basterà proseguire oltre Sauris di Sopra lungo la SP73 fino a raggiungere Casera Razzo.
Da Sauris a Passo Pura
La strada che da Sauris si collega ad Ampezzo passando per Passo Pura è imperdibile per chi viaggia in moto. Dopo aver attraversato la Diga di Sauris e la successiva galleria decisamente angusta, vi troverete su Via San Valentino, una strada ricca di tornanti e che da Passo Pura in poi ha una vista unica sulla vallata del Tagliamento.
Nota
Queste ultime due strade citate potrebbero subire delle chiusure nei mesi invernali.
Viaggi Off road a Sauris
Il nostro amico Flash Blesst, appassionato di automotive e off-road, ha scritto per noi la descrizione di un bellissimo itinerario fuoristradistico che da Ovaro raggiunge Sauris.
Sebbene ci siano pareri molto discordanti sulla pratica automobilistica in montagna, io sostengo che alla fine la differenza la faccia il comportamento e l’educazione della singola persona perché gli stupidi possono fare danni ed inquinare anche se dotati di sole gambe. Bando alle polemiche e godetevi le foto ed il racconto di Flash.
Tra Ovaro, Sauris e la Val Pesarina si dirama un eccezionale tripudio di mulattiere in quota che, con il mezzo giusto, permette di esplorare passi, vette e malghe della zona. Il consiglio è quello di partire da Mione, frazione di Ovaro, più precisamente da Via Col Gentile di Mione.
Inerpicandosi per una strada asfaltata con pendenze a dir poco allucinanti e tornanti strettissimi si giunge fino al Passo della Forcella, dove vi si aprirà davanti un paesaggio da cartolina, preludio di oltre venti chilometri di pura bellezza alpina. Un percorso che difficilmente ha eguali in regione, costellato di casere e malghe dove apprezzare prodotti tipici e animali che si godono pascoli incontaminati. Semplicemente seguendo la via principale, le tappe saranno quelle di Casera Forchia, Casera Losa, Malga Gerona, Malga Pieltinis e Malga Vinadia, ma a voler esplorare tutte le deviazioni si potrebbero quasi raddoppiare le strutture.
Superati i Laghi di Festons, il tour si chiude con la discesa verso l’abitato di Sauris di Sopra. È un viaggio che, su asfalto, richiederebbe forse mezz’ora, ma in quota, a ritmi obbligatoriamente blandi, sfiora quasi l’ora e mezza, senza considerare le soste. Ma è un’andatura dettata dal tipo di fondo e, soprattutto, dal desiderio di godersi un simile paradiso senza mai guardare l’orologio. Non è un percorso estremo, ma richiede comunque grande attenzione: i tornanti sono impervi e le pendenze, positive e negative, toccano il 28%. Non provateci se non avete il veicolo adatto, rigorosamente 4×4, possibilmente a passo non troppo lungo.
Qui su wikiloc potete trovare l’itinerario descritto con la mappa tracciata.
Cosa Mangiare a Sauris
La storia di Sauris è autosufficienza, autoproduzione e conservazione dei prodotti. La maggior parte delle tipicità culinarie di questa vallata riflettono, quindi, questa tradizione: salumi, formaggi e conserve. Non è però tutto solo tradizione. Lo spirito intraprendente degli abitanti di Sauris si è fatto riconoscere anche in questo ambito dando vita, ad esempio, alla loro birra artigianale: la Zahre Beer.
Prosciutto di Sauris IGP
Il prosciutto crudo di Sauris è il prodotto più rappresentativo di questo territorio perché unisce la tradizione friulana e quella tedesca, nell’arte della conservazione. Per la produzione, infatti, avviene prima un processo di salagione e successivamente viene affumicato (tecnica di conservazione germanica). L’affumicatura avviene a freddo e utilizzando legna di faggio. Questa tecnica permette al prosciutto di Sauris di ottenere due qualità caratteristiche: la prima è che ha un sapore più dolce rispetto ad altre tipologie di prosciutto crudo perché, venendo affumicato, non necessità una grande quantità di sale per la conservazione, la seconda è la nota organolettica data appunto dall’affumicatura, ma che ne mantiene il gusto delicato.
Il prosciutto di Sauris è tutelato dal marchio IGP dal 2009.
Ci sono due produttori locali: Prosciuttificio Wolf e Zahre.
(Festa del Prosciutto di Sauris)
La birra artigianale Zahre Beer
La birra di Sauris – Zahre Beer fa parte di quel magnifico movimento di microbirrifici artigianali nati in Friuli Venezia Giulia, a cavallo tra il 1999 ed il 2000, dopo il successo ottenuto del BeFed di Aviano. Tra questi produttori vanno menzionati il birrificio Praforte, il Bire ed il Cittavecchia.
La bellezza delle birre nate in quegli anni, a differenza delle successive (attorno al 2015), è che hanno sapori distinti rispetto alle mode odierne e sono più amabili alle abitudini del nostro palato.
C’è una gamma piuttosto ampia di tipologie di birra Zahre, ma le più longeve sono la Pilsen, la Vienna, l’Affumicata e la Canapa.
Sono birre non filtrate, non pastorizzate e non per radical chic del settore, ma soddisferanno i veri amanti di questa bevanda.
Ho impresse molto bene le prime sperimentazioni della birra Zahre che venivano spillate presso il centro sportivo in località Velt. Nonostante la giovane età ricordo che già allora avessero un gusto leggermente dolce e dall’alta bevibilità. Non posso negare di aver assaggiato i primi passi di questa birra che ora è diffusa perlomeno in tutto il Friuli Venezia Giulia. Chissà se si ricordano del ragazzetto a cui chiedevano “com’è?”
Il birrificio Zahrebeer ha un locale a Sauris di Sopra dove potrete assaggiare tutte le loro birre.
Formaggi di Malga di Sauris
Nel periodo estivo si possono acquistare formaggi, ricotte fresche ed affumicate o burro, direttamente nelle numerose malghe che circondano le montagne di Sauris.
Anche a Sauris di Sotto presso la società Malga Alta Carnia troverete i prodotti provenienti da queste malghe affinati e addirittura, in qualche caso, stagionati. La peculiarità di questi formaggi è che vengono trasformati a crudo, senza pastorizzazione, mantenendo quindi tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali del latte. (Festa del formaggio di malga a Lateis)
Un piatto tipico di Sauris: i Dunkatle
Oltre ad altri piatti della tradizione carnica come i cjarsons ed il frico, qui a Sauris si può trovare un piatto che deriva da quella che era l’annuale “purcitata” (uccisione del maiale).
I Dunkatle sono un piatto spartano e soddisfacente. Vengono utilizzati diversi tagli del maiale adatti alla lenta cottura, tra cui costine, muscoletti e salsiccia. Una volta rosolati con rosmarino, alloro, aglio, sale e pepe, vengono cotti lentamente e con i succhi di cottura si realizza successivamente una sorta di roux che viene aggiunta al piatto.
(Una delle poche fonti riguardo a questo piatto, la trovate sul sito di uno dei ristoranti che la propongono, ovverosia il Riglarhaus a Lateis:Dunkatle)
Cosa comprare a Sauris
A Sauris si possono comprare, oltre ad altri prodotti culinari come marmellate, estratti o la trota affumicata, prodotti artigianali legati alla lavorazione del legno o alla tessitura. La tessitura fa parte della tradizione culturale saurana. Un tempo era praticata maggiormente dagli uomini che emigravano durante i mesi più produttivi per svolgere quest’attività in luoghi più redditizi. È presente a Sauris di Sotto un laboratorio di tessitura artigiana dove vengono ancora realizzati manufatti con l’utilizzo di fibre naturali.
Eventi principali a Sauris
Il Carnevale
Il carnevale di Sauris è uno dei carnevali più antichi dell’arco alpino ed uno dei più interessanti. Ovviamente nel corso degli anni molto è cambiato e solo a partire dagli anni ‘90 si è intrapreso un discorso di valorizzazione delle particolarità che lo caratterizzano.
I costumi tradizionali vengono divisi in maschere belle (de schean schembln), vestite a festa ed aggraziate nei movimenti, e maschere brutte (de scheintan schembln), con indumenti rattoppati e comportamenti grezzi. I travestimenti erano sempre in coppia: chi faceva l’uomo aveva il volto coperto da maschere lignee o fuliggine, mentre chi vestiva da donna un velo bianco sul volto.
Il rituale del carnevale è accompagnato da due figure di spicco che sono il rölar ed il kheirar. Il primo, con il volto coperto di fuliggine e dei grandi sonagli attorno alla vita, ha il compito di avvertire tutti dell’arrivo del carnevale (o di avvisare le maschere che si devono preparare), il secondo, con una grande scopa di saggina, abiti scuri ed una maschera in legno dall’espressione severa, avrebbe la funzione di guidare le maschere di casa in casa e spazzare gli ingressi prima di farle entrare a ballare e suonare. Seppur mantenendo gli elementi chiave della festa, chiaramente il rito è stato modificato per far fronte alle esigenze odierne ed ora consiste in una camminata notturna con le lanterne da Sauris di Sopra a Sauris di Sotto per giungere in un grande punto di ritrovo dove si balla e si festeggia.
Per ulteriori informazioni vi invito a leggere la descrizione a questo link. Se siete invece curiosi di vedere dal vivo le riproduzioni fedeli delle maschere originali, potete trovarle presso Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Tolmezzo.
Festa del Prosciutto di Sauris
La festa del prosciutto di Sauris si tiene nei due week-end a metà del mese di Luglio. Oltre al prosciutto si possono gustare molti altri prodotti gastronomici tipici del territorio e acquistare prodotti artigianali.
Festa del formaggio salato e di malga di Lateis
A ferragosto si tiene la festa del formaggio salato e di malga a Sauris in frazione Lateis. Per l’occasione ci sono degustazioni di piatti a base di formaggi, musica e folklore, il Mercato del formaggio di malga, escursioni con guida in malga e animazioni per bambini.
Altri eventi a Sauris
Ci sono anche altri eventi meno turistici e più intimi per i saurani che fanno parte della loro tradizione come: i pellegrinaggi (la terza settimana di settembre si svolge il pellegrinaggio al santuario carinziano di Maria Luggau), le processioni ed il Giro della Stella (lungo le vie delle diverse frazioni, un gruppo di giovani e adulti porta una stella colorata ed illuminata, mentre eseguono antichi canti augurali natalizi in tedesco antico, italiano, latino).
Sentieri e Camminate a Sauris
Tra le migliori attività da fare a Sauris ci sono sicuramente le camminate ed i sentieri da esplorare. Di seguito vi riportiamo la mappa dei sentieri di Sauris in formato interattivo (cliccate qui per visualizzare la versione in pdf per la stampa o qui per verificare le diverse agibilità e scaricare lei formati GPX o KML):
Lago di Sauris – Camminate, punti di accesso e viste panoramiche
Se ve lo state chiedendo, purtroppo non esiste una vera e propria camminata sul lungo lago di Sauris, ma quello che più si avvicina è il sentiero 1D che da La Maina vi porterà a Sauris di Sopra con un percorso di 9,5 km e circa 500 metri di dislivello.
È molto difficile accedere al lago di Sauris ed i punti che abbiamo individuato sono 2: il primo è al di sotto dello spaccio della trota Zea dopo aver superato il bivio tra la Maina e Lateis, il secondo si trova sull’altro versante proseguendo per via S.Valentino, ma ve lo sconsigliamo.
Ci sono 4 punti panoramici sul lago di Sauris che vi segnaliamo: il primo è dalla Chiesetta di San Giuseppe / Khurche Hailich Josep in località Maina, il secondo è dalla frazione di Lateis nei pressi della chiesetta, il terzo è a Sauris di Sotto lungo la stradina che dal ristorante La Pace vi porta alla chiesa di Sant’Osvaldo passando per l’albergo Morgenleit, il quarto è per chi ha voglia di faticare e sa muoversi in montagna ed è nei pressi della cima del Monte Morgenleit (Perkh Mörgenlaite).
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Camminata da Sauris di Sopra al monte Morgenleit
La camminata che da Sauris di Sopra porta al monte Morgenleit sarebbe adatta a tutti, soprattutto nella parte iniziale essendo asfaltata, se non fosse che il dislivello iniziale la renda decisamente impegnativa a chi non è molto allenato. Noi rientriamo ovviamente in questa categoria, ma siamo sopravvissuti e ve la suggeriamo.
L’indicazione è piuttosto semplice e perdersi è impossibile perché i sentieri sono ben visibili e segnalati: una volta parcheggiata la macchina a Sauris di Sopra (clicca qui per il parcheggio), iniziate a percorrere l’unica strada che va verso l’alto e che dovrebbe recare l’indicazione del sentiero CAI 204 (3C).
In appena 2 chilometri vi porterà da un’altezza di 1400 m a 1860 m nei pressi di Sella Festons dove troverete la Casera Festons. Prima di arrivare ai laghetti della casera, sulla vostra destra si troverà un sentiero veramente stretto e a zig-zag che vi porterà in cima al Monte Morgenleit (1975 m slm). Da qui la vista è incredibile, potrete ammirare tutta la vallata di Sauris, una parte delle Dolomiti Pesarine e le Alpi Carniche
Noi ci siamo spinti un po’ oltre (l’abbiamo fatto a nostro rischio e pericolo, quindi prendetevi la vostra responsabilità nel farlo) e abbiamo “scavallato” il picco per ammirare poco più in là, dall’alto, il lago di Sauris e Sauris di Sotto.
Tornando a Sella Festons potete proseguire la camminata con l’anello delle malghe di Sauris, ma non avendolo percorso, vi facciamo accompagnare dalla nostra amica ed esperta di camminate in Friuli, Alessia “The Italian Smoothie” che ha realizzato un intero articolo a riguardo che potete leggere qui: The Italian Smoothie – Anello delle Malghe di Sauris.
In totale, andata e ritorno, per la camminata da Sauris di Sopra al Monte Morgenleit, fotografando ci abbiamo impiegato circa 3 ore (o qualcosina in più). Per le foto vi consigliamo di portarvi dei teleobiettivi piuttosto che dei grandangolari anche perché c’è occasione di avvistare diversi animali selvatici o rapaci.
Attività alternative al lago di Sauris
Zipline a Sauris
La zipline a Sauris è l’attività più chiacchierata nei social perché decisamente spettacolare ed unica nel suo genere. Per descrivervi la zipline nel modo più sintetico possibile, possiamo dirvi che si tratta di una discesa ad alta velocità appesi tramite una carrucola ad un cavo di acciaio teso su due punti. La Zipline di Sauris è lunga 2,5 chilometri ed è divisa in tre segmenti: il primo segmento parte dal Monte Ruke ed è lungo 570 metri (volo dell’Aquila), segue il Volo del Falco che raggiunge una velocità di 70 km/h per una distanza di 590 metri e si conclude con il Volo del Drago che sorvola per 1210 metri il lago di Sauris a quasi 100 km/h, attestandosi così come la zipline sul lago più lunga d’Europa. Un’attività spettacolare ed adrenalinica che ovviamente richiede alcuni requisiti di sicurezza: per partecipare infatti, oltre ad essere in buona salute, avrete la necessità di pesare tra i 40 kg e i 120 kg ed essere al massimo alti 200 cm.
La zipline di Sauris costa 75€ circa a presona ed è praticabile da maggio/giugno fino a fine ottobre.
Per informazioni e prenotazioni vi indichiamo il sito ufficiale: https://ziplinesauris.com.
Sleddog a Sauris
Lo sleddog (mushing) è una disciplina molto affascinante, suggestiva ed al contempo adrenalinica. Si tratta di guidare una slitta trainata da cani che non vedono l’ora di correre sulla neve. Abbiamo avuto la possibilità di provare questa magnifica esperienza ai laghi di Fusine (sempre in Friuli Venezia Giulia) con la Scuola Internazionale di Mushing.
Muoversi con il respiro silenzioso della neve, sotto gli sguardi degli alberi, accolti ogni tanto da qualche raggio di calda luce filtrante è una sensazione indescrivibile a livello sensoriale. Inspiegabile è anche il legame immediato ed intenso che si crea tra chi guida la slitta ed i cani che la trainano, dove ogni intenzione non comunicata, viene subito percepita da tutti istantaneamente. Potrete fare anche mushing a Sauris e noi non possiamo fare altro che consigliarvelo vivamente!
Motoslitte a Sauris
A Sauris è possibile anche noleggiare delle motoslitte per delle escursioni programmate.
Info e prenotazioni presso il sito: www.saurismotoslittetour.it/.
Canoa, SUP e pedalò sul lago di Sauris
Non per forza il vostro soggiorno al lago di Sauris deve essere adrenalinico, potete anche semplicemente godervelo facendo un giro rilassante a bordo di un pedalò, una canoa o un SUP.
Info e prenotazioni presso il sito: albergo diffuso Sauris.
Il Santuario di Sant’Osvaldo a Sauris di Sotto
Il santuario di Sant’Osvaldo a Sauris di Sotto è meta di pellegrinaggi sin dal 1500 e le motivazioni sono in qualche modo legate alla fondazione stessa del paese. La chiesa deve la sua fama alla presenza della reliquia del santo Osvaldo (la tradizione vuole che sia il dito pollice). Questa, secondo scritti del 1300 salvò la comunità di Sauris dalla peste. La storia di come la reliquia di un santo inglese morto nella battaglia di Maserfield nel 643 sia arrivata in questo territorio, si mescola di mistero e leggenda proprio come il popolo saurano. Alcuni riconducono l’arrivo o a dei cacciatori tedeschi o a dei soldati carnici che avevano combattuto in quella battaglia e che si portarono con loro il pollice di S.Osvaldo per ricordo. Altri fanno una ricostruzione basata sulle fondazioni di diversi monasteri e sugli spostamenti dei monaci dall’Irlanda e dalla Scozia alla Germania ed, infine, in Friuli Venezia Giulia. La presenza della reliquia, a mio avviso, mantenne viva e polarizzante la comunità di Sauris, attirando persone da tutta la Carnia, dal vicino Cadore e addirittura da Venezia. L’aspetto mistico e religioso è particolarmente indissolubile nei confronti della vita storica di questo paese che continua ad attrarre e a stupire proprio per questa sua intrinseca atmosfera ascetica. È quasi d’obbligo, quindi, fare tappa al Santuario di Sant’Osvaldo quando si visita Sauris. Il racconto, indipendentemente dal credo, è molto affascinante e potete approfondirlo leggendo Isole Linguistiche ed il sito Sauris-Zahre.
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