Tapas, tapas, tapas. È sicuramente la parola che rappresenta al meglio la città andalusa che abbiamo visitato a giugno di quest’anno. Visitare Granada è sempre stato un sogno da quando ci siamo conosciuti e, dopo due anni, ce l’abbiamo fatta a realizzarlo in tutto e per tutto. Partiti con un mega viaggio da Valvasone a Milano e da Milano all’aeroporto di Granada, non abbiamo perso tempo e ci siamo subito inglobati in questa città d’influenza araba.
Come già accennato, le tapas sono state il punto di maggior forza del nostro viaggio: Granada è l’unica (se non unica, una rara) città spagnola dove ogni drink viene accompagnato da una tapas GRATUITA. Non stiamo parlando di una fetta di pane con salame, ma di una vera e propria razione di deliziososquisitoimpeccabile cibo catalano. Di tapaserie se ne trovano ad ogni angolo e, credetemi, non si sbaglia mai! Aneddoto: l’ultima sera chiediamo informazioni al concierge del nostro hotel su dove poter stuzzicare qualcosa per cena, con molta gentilezza ci elenca una decina di locali che vengono subito “scartati” da noi perché già tutti quanti provati (il che è tutto dire della nostra gita culinaria). Dall’alto della nostra esperienza, ci sentiamo, quindi, di consigliarne alcuni che meritano davvero molto: Los Diamantes, Bodega Castaneda, Restaurante TTT Granada, Rosario Varela e El Bar de Fede.
Fra una siesta tapas e l’altra abbiamo anche camminato parecchio, per smaltire, ovviamente; Granada è molto particolare e dev’essere vissuta con una mentalità aperta. Non è chic ne stravagante, ma un meticcio di gitano e spagnolo con il gusto dell’Africa; lunghe strade con locali arabi, case bianche che come margherite riempiono le colline a nord del centro città, un’imponente e romantica fortezza rossa che domina sull’intero paesaggio e molti, molti colori e profumi di spezie e incensi.
L’Alhambra è sicuramente il luogo più importante da visitare. Super consiglio di prenotare con mesi in anticipo la visita diurna/notturna alla fortezza, che, in tutto il suo splendore, si divide in diversi palazzi e torri. I principali sono l’Alcazaba, i Palacios Nazaries, il Generalife , il palazzo di Carlo V e il Palacio de los Leones. Quest’ultimo è costituito da un cortile interno, circondato da 24 colonne di marmo bianco, all’interno del quale è eretta la fontana dei 12 leoni, simbolo di questo palazzo; l’acqua è certamente l’elemento che lega tutte le strutture dell’Alhambra.
Anche se non siamo tipi, un altro luogo da non perdere è la chiesa di San Juan de Dios, all’interno della quale ci abbiamo passato un’intera mattinata: ovviamente, Jack doveva avere una foto con tutti i crismi alla GOT, perciò se anche voi volete sentirvi Kings in the North vi consigliamo caldamente di farci un salto. Chiesa super più! Un tabernacolo di oro massiccio con una terrazza che si erge sull’altare, quadri ed affreschi che riempiono le pareti e un senso di onnipotenza ineguagliabile. Se vi volete, invece, sentire piccoli piccoli, la Cattedrale dell’incarnazione di Granada non vi deluderà di per certo con le sue colonne giganti a sorreggerla, vi farà stare col naso all’insù la maggior parte del tempo. Assolutamente da non perdere!
Altro punto TOP della nostra gita gitana (haha) è stato lo spettacolo di Flamenco e la visita al quartiere sopra la collina. Con anticipo prenotate uno spettacolo alla Cueva La Rocio , non ve ne pentirete: la passione si unisce al racconto di vita, il tutto espresso attraverso delle scarpette col tacco di legno, il battito delle mani e la voce del cantante accompagnato della chitarra, una meraviglia!
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Insomma Granada, un luogo forse enigmatico per la sua particolarità, con il suo mix di culture e i suoi spuntini da favola, non ha di certo deluso le nostre aspettative e mantenuto le sue promesse per metà spagnole e per metà gitane.