Arrivederci assume un significato estremamente malinconico quando rivolto ad una destinazione, eppure, questo nostro viaggio in Scozia, si deve concludere così.
Lontana dagli sfarzi di città come Vienna o Parigi, Edimburgo rappresenta al meglio la cultura di cui è figlia: essenziale, vivibile e dritta al punto.
A dire il vero non rientrava nella lista di città che desideravo visitare, ma visto l’invito di due amici ganzi come Raoul e Johnny a seguirli in un viaggio “toccata e fuga” in Scozia e l’inaspettato entusiasmo frenetico di Alice nei confronti del Regno Unito, è stato necessario un ripescaggio.
Quattro giorni scarsi e quattro viaggiatori con interessi completamente diversi. Tempi serrati per un programma che includeva: Edimburgo, Stirling, St. Andrews, Loch Ness, le Highlands, il Fiordo del Forth, l’haggis, il salmone, la birra ed il whisky.
Come fare? Barando.
Nonostante fossero i primi giorni di novembre, la fantastica Royal Mile di Edimburgo era impreziosita da un sole nitido che ci ha accompagnati durante tutto il viaggio.
Se accettate un suggerimento, vi direi di godere della vista sulla città dal castello, ma di non visitarne l’interno e, piuttosto, dirigervi al Holyrood Palace o al HMY Britannia.
Colti in controtempo dall’imbrunire durante una passeggiata al Dean Village, luogo del quale non abbiamo compreso completamente la fama, e, calate le tenebre, ci siamo dedicati alla pratica conviviale del giro dei pub. Birre e cibi, semplicemente ottimi: una vera sorpresa.
Pur essendo, chiaramente, tutti quanti noi esperti di storia, maestri della guida a sinistra e fuorilegge del volante single malt, ma non volendoci sforzare più di tanto, abbiamo scelto di acquistare il tour per visitare il castello di Stirling, St. Andrews, il Fiordo del Forth e la distilleria del whisky Famous Grouse. Possiamo dirvi che ha meritato i soldi spesi.
Con varie sfumature di colore, abbiamo assorbito sia tutte le vicende di Scozia a partire da Robert the Bruce fino ai giorni nostri, sia gli assaggini dell’ottimo whisky prodotto dalla distilleria.
Non aver noleggiato una Aston Martin per attraversare liberamente le Highlands resterà uno dei rimpianti più grandi di questo viaggio.
L’abbraccio in giornata della pioggia sottile accolto da una leggerissima nebbia greve, cingeva un paesaggio naturale autunnale di inestimabile bellezza. Skyfall come musica di fondo. La perfezione.
Inutile dirvi la nostra rabbia nel non poter fermare il pullman diretto a Loch Ness.
Il lago, profondo specchio nero dalla duplice vegetazione (le due sponde sono completamente diverse ed il suolo ha un’elevata concentrazione di torba), è culla della più famosa delle tante leggende coinvolgenti del regno di Scozia.
Il ragazzo che accompagna la “spedizione” in battello ha confermato, con il suo irresistibile ed esilarante entusiasmo, la nostra volontaria convinzione dell’effettiva esistenza del mostro Nessie.
Con questa rinnovata fede nella mitologia popolare, abbiamo trascorso l’ultima giornata passeggiando per Edimburgo con la percezione che questa città, più che essere una meta turistica, sia una destinazione per chiunque voglia trapiantare la propria vita altrove.
Arrivederci Scozia. A presto Highlands.
P.S. Grazie Donatella perché ci hai dedicato del tempo prezioso accompagnandoci alla scoperta della Edimburgo by night.
Secondo voi dovremmo aggiungere la lista dei locali che abbiamo frequentato?
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